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La nostra storia

Alla vigilia della prima guerra mondiale facevano parte dell’Automobile Club d’Italia 15 Automobile Club regionali e locali, i quali costituivano in tutta la penisola altrettanti centri di propaganda, di sport e di studio.
Milano (1897), Torino (1898), Firenze e Venezia (1900), Roma (1903), Genova (1904), Veneto, Ferrara, Napoli e Bologna (1906), Trieste (1907), Biella, Palermo e Sicilia (1913), Ascoli Piceno (1914), sono considerati gli A.C. storici, precursori di quella che è attualmente l’organizzazione dell’Automobile Club d’Italia. E’ da quel tempo che l’automobile è stata la grande protagonista di una evoluzione inarrestabile. Dallo "status-symbol" dei primi anni del secolo è diventata una conquista sociale e una immagine del costume dei nostri tempi. Nell’ambito di questa evoluzione il nostro Ente è stato in questi novantacinque anni protagonista con l’automobile.
Allora si affrontavano i problemi connessi alle gare sportive, si discuteva di strade e di itinerari stradali, si avevano i primi tentativi per raccogliere in un unico testo quello che sarebbe stato il primo Codice della Strada, soprattutto relativamente alla circolazione automobilistica (1933), si trattavano i problemi assicurativi, si cercava di offrire ai soci un efficiente servizio di rifornimento carburanti e di assistenza tecnica, si organizzavano gite e viaggi.
Anche ora questi problemi sono oggetto di continuo interessamento dell’Ente in virtù soprattutto della dedizione delle persone che hanno assunto l’incarico di offrire ai soci motivazioni per rimanere fedeli al proprio Club.
Negli anni venti già si parlava della Biella-Oropa, che fino agli anni novanta ha costituito sempre motivo di richiamo: da questa gara sono usciti personaggi quali Brivio, Trossi e Bracco che hanno poi fatto conoscere in Italia e all’Estero il valore della scuola automobilistica Biellese.

Nei primi anni cinquanta lo Stato affronta un nuovo problema e cioè lo sviluppo del traffico ed il progressivo aumento della motorizzazione sulle strade con il conseguente moltiplicarsi dei pericoli che la strada presenta. Il Ministero della Pubblica Istruzione ribadisce la necessità che la scuola annoveri fra i suoi compiti anche quello di promuovere "la formazione di una vera e propria coscienza stradale nei giovani". A questo scopo contribuirà con mezzi cospicui ancora una volta l’Automobile Club d’Italia, mettendo a disposizione delle scuole materiale particolarmente utile per la diffusione delle norme sulla circolazione stradale. L’Automobile Club di Biella è tra i più sensibili ad affrontare il problema.

L’A.C. Biella è sempre molto stato vicino alla Città ed alla sua zona di competenza, cercando di risolvere i problemi grandi e piccoli che l’automobilista evidenziava al Club; questo è stato uno dei meriti maggiori che ha permesso allo stesso di distinguersi e di qualificarsi nell’ambito nazionale.

I Presidenti dell’A.C. Biella dalla fondazione

  • Cav. Gregorio Vercellone, Presidente fondatore
  • Comm. Ettore Coda il Presidente della "ripresa", il più tenace assertore del "tracciato alto" dell’autostrada Torino-Milano
  • Dott. Felice Becchio Galoppo, terzo Presidente dell’A.C.
  • Comm. Adolfo Rivetti, grande animatore e propulsore di ogni energia del Sodalizio
  • Comm. Rag. Gian Maria Basini, sportivo, organizzatore, quinto Presidente
  • Conte Carlo Felice Trossi, gran signore del volante, campione d’Europa, gentiluomo e sportivo nato
  • Franco Bocca, settimo Presidente, il maggior assertore del riordino della rete stradale biellese, nonché consigliere generale dell’Automobile Club d’Italia
  • Dott. Vittorio Bernero, commercialista, grande appassionato di automobilismo e ottimo pilota, ha partecipato a numerose gare vincendo nel 1974 la Coppa CSAI Turismo 850.
  • Andrea Gibello, attuale presidente dell’Automobile Club Biella, amante dello sport automobilistico in tutte le sue sfumature e abile pilota rally sempre presente nelle gare del territorio